sabato 11 novembre 2017

CONTRO TRUMP O CONTRO L’AMERICA?


 Trump non è sicuramente Churchill, ma i pacifisti, dall’era di Hitler a quella di Kim Jong Un, invece, sembrano sempre proprio gli stessi
Chamberlain e Hitler

David Nakamura e Ashley Parker sul Washington Post del 7 novembre riportano questa frase di Donald Trump “Some people said my rethoric is very strong, but look what’s happened with very weak rhetoric over last 25 years”: qualcuno dice che la mia retorica è troppo forte, ma guardate dove siamo finiti dopo 25 anni di retorica debole.
Accanto a queste parole Trump ha messo in chiaro la disponibilità a trattare anche con Kim Jong Un. Nonostante questa disponibilità, il Presidente Usa è stato contestato da proteste pacifiste sottolineate con soddisfazione da Federico Rampini sulla Repubblica sempre del 7 che dei manifestanti scrive: “pensano che sia più pericoloso lo zio d’America che il cugino di Pyongyang”. 
Trump certamente non è Winston Churchill ma i giovani sudcoreani e i loro lodatori repubbliconi sembrano molto nipotini di Neville Chamberlain, dei giovani laburisti ultrapacifisti di allora (di cui è erede Jeremy Corbyn) e degli ambienti filonazisti di Londra che applaudivano il Patto di Monaco con annesso regalo dei Sudeti ad Adolf Hitler.

Come diceva il vecchio Churchill: “Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra”.

lodovico festa l'occidentale

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